Beagle, la newsletter del Festival

Dall'archivio del Festival, tutte le anticipazioni dell'edizione 2004


2 novembre 2004
"Gli altri pianeti ci diranno molto sulla Terra"

di Daniela Cipolloni

L’astronauta Umberto Guidoni illustra l’importanza della ricerca spaziale

Occhi puntati sulla Terra. Più di una decina di satelliti firmati Esa, l'Agenzia Spaziale Europea, scrutano dall'alto il nostro pianeta, lo osservano, registrano dati e informazioni che poi gli scienziati elaborano per gli scopi più disparati. Si va dal monitoraggio delle risorse ambientali, come deforestazioni, desertificazioni, incendi o catastrofi naturali, allo studio dei fenomeni climatici e metereologici. Le telecomunicazioni satellitari permettono, inoltre, di conoscere con precisione la posizione dei mezzi di trasporto per il controllo del traffico stradale e offrono la possibilità a medici di visitare i pazienti a distanza. Una tecnologia, questa, dettata dall'esigenza degli astronauti di avere una copertura medica nello spazio, non potendo avere un medico a bordo. Contrariamente a quanto si possa pensare, la scienza spaziale ha numerose ricadute terrestri. Alle applicazioni dei satelliti e all'importanza per la società contemporanea delle attuali missioni scientifiche è dedicata la conferenza organizzata dall'Esa, a cui partecipa, fra gli altri, Umberto Guidoni. Primo astronauta italiano nello spazio nel 1996, nonché primo astronauta europeo in missione nel 2001 sulla Stazione spaziale internazionale (Iss). "L'Iss è uno dei progetti più importanti dell'Esa" ci spiega Guidoni. "Quando la costruzione del laboratorio, che si trova a 400 chilometri dalla Terra sarà ultimata, sarà possibile studiarvi numerosi fenomeni nell'eccezionale condizione di assenza di gravità, che consente di eseguire misure più accurate di quanto si possa fare sulla Terra". L'interesse per i progetti spaziali non rimane confinato alle discipline scientifiche. "Le missioni in orbita nello spazio, oltre a far gola ai primi privati che prefigurano già il business turistico, hanno spinto alcune industrie a orientare la produzione commerciale verso prodotti nuovi, adatti alla permanenza nello spazio" continua l'astronauta. "Questo ha portato, ad esempio, alla realizzazione di sistemi innovativi per la conservazione degli alimenti". Nel corso dell'incontro sarà presentato il progetto Esa della sonda Pluto, destinata alla futura esplorazione di Mercurio, perché " pianeti del sistema solare hanno molto da insegnarci sul nostro".
 
 
Testi a cura del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste.
Coordinatore: Nico Pitrelli. Redattori: Daniela Cipolloni, Ilaria Fazi, Ilenia Picardi.
 
 
vedi precedente
english version contatti edizione 2003creditsarea riservata