Beagle,
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2004
3 novembre 2004
Il Darwin della mente
di Ilenia Picardi
Jean Pierre Changeux e l'evoluzione del pensiero cognitivo
Un progetto ambizioso: scoprire i meccanismi interni della conoscenza e della coscienza riflessiva della specie umana. Jean Pierre Changeux è in prima linea fra gli scienziati che indagano i rapporti tra mente e cervello, sulla linea d'ombra tra scienza e filosofia. Stasera, nella Sala Grecale del Porto Antico di Genova, lo scienziato francese, tra i padri della neurobiologia moderna, affronterà un problema comune agli antichi e all'uomo contemporaneo: è possibile conoscere il mondo come realmente è?
La risposta, secondo Changeux, va cercata tra le cause elementari, molecolari, della vita: dalle scosse elettriche del sistema nervoso prende forma la capacità di rappresentazione del mondo propria dell'essere umano; tra le sinapsi si celano invece i segreti della simulazione soggettiva e della funzione creatrice del cervello.
Sono passati più di trent'anni dalla nascita della neuroscienze, da quando, nel 1971, si svolgeva negli Stati Uniti la prima riunione annuale della Society for Neuroscience. Allora si parlava di una nuova disciplina del sapere che metteva insieme anatomia, psicologia, biochimica, fisiologia, matematica e linguistica. Oggi il progetto si è ampliato e si estende alle neuroscienze cognitive.
Punto di partenza della discussione sono le recenti scoperte della psicofisiologia della percezione e del giudizio negli esseri umani e nei primati. "Le frontiere della conoscenza biologica si collocano ai due estremi dell'evoluzione", spiegava Changeux nel 2001 ritirando il premio Balzac per le neuroscienze cognitive, "da un lato l'origine dei primi esseri viventi, dall'altro le funzioni superiori del sistema centrale nervoso dell'uomo." L'evoluzione del processo cognitivo è descritta da Changeux come il frutto di una lotta dei circuiti neuronali. Per lo scienziato, il cervello funziona come un "apparato della verità": un sistema frutto dell'evoluzione biologica, la cui organizzazione anatomica è simile a quella delle popolazioni biologiche o del sistema immunitario.
Per spiegare memoria, apprendimento, coscienza individuale e sociale Changeux introduce un modello darwiniano dei processi fisiologici e culturali. Secondo la sua teoria, il cervello risponde attivamente alle novità ambientali e per reazione costruisce dei repertori di attività neuronali. Si tratta di veri e propri "giochi cognitivi" attraverso cui la mente esplora la realtà. Tra questi i migliori vengono poi selezionati nell'interazione con l'ambiente.
"Il progetto cognitivo si fonda sulle reti dei neuroni che compongono il nostro cervello e le attività che in esso circolano", concludeva Changeux. "In altri termini, la res cogitans è divenuta oggetto di scienza allo stesso titolo della res extensa. Oggi non ci sono più due sostanze, ma una sola di cui occorre riconoscere tuttavia l'estrema complessità."
Conferenza
La fisiologia della verità
Jean Pierre Changeux; introduduce Fabio Benfenati
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Testi a cura del Master in Comunicazione
della Scienza della SISSA di Trieste.
Coordinatore: Nico Pitrelli. Redattori: Daniela Cipolloni,
Ilaria Fazi, Ilenia Picardi.
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