Beagle, la newsletter del Festival

Dall'archivio del Festival, tutte le anticipazioni dell'edizione 2004


4 novembre 2004
Il capodanno cosmico di Jayant Vishnu Narlikar

di Daniela Cipolloni

Storia dell'astrofisico che rifiuta la teoria del Big Bang

L'universo è nato circa 15 miliardi di anni fa in una gigantesca esplosione, da cui hanno avuto origine la materia e l'energia, lo spazio e il tempo, e da allora si espande divenendo via via più complesso. Questa, detta in modo molto semplice, è la teoria del Big Bang, formulata per la prima volta nel 1948 sulla base della relatività generale di Einstein, e oggi quasi universalmente accettata. Quasi, perché ci sono voci non ortodosse che si levano dal coro, e non sono quelle di visionari qualunque, ma di esperti scienziati che sostengono un altro copione della storia dell'universo. Come Jayant Vishnu Narlikar, grande astrofisico di origine indiana e strenuo sostenitore di una teoria alternativa: la teoria dello stato "quasi stazionario".
A suggerirgli la bizzarra, seppur in certa misura fondata, idea di un universo senza principio né fine, infinito nello spazio e nel tempo, deve essere stato Sir Fred Hoyle, professore con il quale Narlikar conseguiva nel 1963 il suo PhD alla Cambridge University, in Inghilterra. Secondo Sir Hoyle, uomo poco incline a usare mezzi termini, il Big Bang era "una favola ben raccontata, ma disperatamente lontana dal vero". Così, insieme al suo piccolo entourage di seguaci, si ingegnò per formulare una teoria che salvasse capra e cavoli: ovvero, che tenesse conto sia delle leggi di conservazione della fisica e dell'inconfutabile espansione cosmica scoperta da Hubble, ma che prevedesse anche una soluzione diversa da una creazione improvvisa del tutto. Per rifiutare il Big Bang, bisognava essere capaci di formulare altre soluzioni, convincenti da un punto di vista fisico e matematico. Narlikar è stato fra coloro che si sono impegnati con entusiasmo nel cercare un modello alternativo di evoluzione galattica. Così, mentre la comunità scientifica si convinceva sempre più della correttezza del Big Bang, nel 1993 postulava la creazione continua dell'universo, pubblicando un articolo sull'Astrophyical Journal insieme a Halton Arp. In altre parole, secondo Narlikar, nel cosmo si verificano molti piccoli Big Bang, tante esplosioni che immettono continuamente materia nell'universo e sono responsabili della sua espansione.
Mentre formulava questa versione controcorrente della cosmologia, Narlikar si interessava anche di divulgazione scientifica. Al Festival della Scienza viene a dar prova di carisma comunicativo prendendo spunto dal suo ultimo libro "Le sette meraviglie del cosmo" (Codice Edizioni). Con la verve ironica, Narkilar racconta tramite semplici esempi, aneddoti umoristici e un eloquio cristallino, un universo sorprendente e misterioso, fatto di fenomeni strani e inaspettati, di oggetti cosmici straordinari, di giganti rosse e nane bianche, di pulsar ed esplosioni stellari, di strani effetti dovuti alla gravità e di maestosi confini.


Conferenza
Illusioni cosmiche
Jayant Vishnu Narlikar. Introduce: Luca Fraioli
 
 
Testi a cura del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste.
Coordinatore: Nico Pitrelli. Redattori: Daniela Cipolloni, Ilaria Fazi, Ilenia Picardi.
 
 
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