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Beagle,
la newsletter del Festival
Dall'archivio del Festival, tutte le anticipazioni dell'edizione
2004
6 novembre 2004
Ménage a trois per scienza, immaginazione e comicità
di Ilaria Fazi
Stefano Benni: "Da Galileo a Darwin, la derisione è il prezzo di chi rompe gli schemi"
Nelle sue opere, libri, racconti e articoli, oggetto a volte di vero e proprio culto, non è raro imbattersi in buchi neri, campi elettromagnetici e navicelle spaziali. O negli extraterrestri, come il marziano di nome Geronimo con cui, in un recente editoriale per una famosa testata italiana, se l'era dovuta vedere la sonda americana Spirit. (Per chi non lo avesse letto, alla fine la sonda ha la peggio, finendo inesorabilmente per essere spenta dal marziano). Stefano Benni, giornalista, scrittore e poeta tra i più amati in Italia, nato nel 1947 a Bologna, ideatore della Pluriversità dell'Immaginazione, dal 1999 consulente artistico per il festival internazionale del jazz Rumori mediterranei che si svolge ogni anno a Roccella Jonica, sarà ospite questa sera del Festival della Scienza. Per raccontare al pubblico di Genova dal suo punto di vista il rapporto tra Scienza, immaginazione, comicità. E Stefano Benni ha davvero tutte le carte in regola per parlare di questo ménage a trois: perché anche con la scienza può vantare una lunga frequentazione. Definito da alcuni critici uno dei più grandi autori italiani (non riconosciuti) di fantascienza, genere che in lui non si scosta mai troppo dalla satira, Benni approda alla fantascienza in modo naturale come può farlo un artista che sfugge agli schemi e alle convenzioni, capace di astrarsi e ribaltare prospettive e visioni, di sollevarsi dal piano della realtà per osservarla da orizzonti diversi. Se nelle opere dell'artista bolognese nulla è descritto in modo convenzionale, nessuna legge viene rispettata, tanto meno quelle fisiche, a ben guardare, il suo sguardo non si allontana da quello dello scienziato: "Lo scienziato e il comico – ci anticipa Benni – sono sempre fuori e mai dentro. Dentro perché devono guardare, studiare con attenzione ciò che appare, guardare con occhio severo ma anche appassionato ogni protocollo e retorica. E fuori perché pronti a metterli in crisi, a smascherarne i limiti, a trovare il nuovo, ciò che sporge dal già detto." Se parte della "attrazione" tra scienza, comicità e immaginazione risiede quindi nel punto di vista, altro luogo di incontro, secondo Benni, è il riso. "Ogni scienziato che inventi un'idea davvero nuova dev'essere scambiato, almeno per un istante, per un pazzo: deve far ridere i colleghi. Da Galileo a Darwin a Freud la derisione è il prezzo della rottura inventiva."
Una proposta per una nuova alleanza tra comici e scienziati? Vi abbiamo avvertiti sin dal principio: schivo quanto poco disposto a farsi ingabbiare, Benni è già pronto a un nuovo scarto. "Passiamo metà della vita a deridere ciò cui gli altri credono e l'altra metà a credere in ciò che gli altri deridono." Chi l'ha detto? Benni questa sera non lo svelerà, soprattutto agli scienziati: "A loro, lo scopo di scoprirlo." Noi di Beagle, lo sappiamo… ma ci riteniamo fuori. Tocca a voi stasera presentarvi preparati.
Conferenza
Scienza, immaginazione, comicità
Stefano Benni |
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Testi a cura del Master in Comunicazione
della Scienza della SISSA di Trieste.
Coordinatore: Nico Pitrelli. Redattori: Daniela Cipolloni,
Ilaria Fazi, Ilenia Picardi.
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