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Conferenza
martedì 2 novembre, 19:00 Palazzo Ducale - Sala del Maggior Consiglio Piazza Matteotti
La macchina del tempo esiste e sarà sempre più usata
Folco Quillici
Il viaggio è un'esperienza modulata a più livelli. Al di sotto della sua superficie esso cela una dimensione simbolica di ricerca che coinvolge a un primo livello l'emotività individuale e a un livello più generale il rapporto che l'individuo instaura con l'ambiente circostante e con la dimensione temporale e storica di cui risulta intessuto ogni aspetto del suo essere e del suo muoversi nel mondo.
Nell'intento di rintracciare un ideale filo conduttore tra i due itinerari di lavoro che hanno ispirato i suoi film e i suoi scritti, quello dedicato al mare e quello dedicato al viaggio attraverso il tempo della storia, lo storico-naturalista riflette sulle direzioni di una ricerca che sia in grado di incrociare l'indagine sul rapporto “uomo-ambiente” con lo studio della relazione “presente-passato”. Calato in questo duplice orizzonte, l'uomo diviene il riferimento prospettico di una dimensione sconfinata e la narrazione si fa racconto del singolo individuo che si muove al contempo nell’immensità degli oceani e nello spazio smisurato della storia. “Microscopico punto” al centro delle bonacce e delle tempeste della natura e del tempo, l'uomo che Quilici filma e descrive non solo sopravvive, ma riesce anche ad avere ragione degli eventi, dimostrando così di poter dominare, se lo vuole, uragani degli oceani e tempeste della storia.
Folco QUILICI – Regista e scrittore, il suo nome si associa alla conoscenza del rapporto tra uomo e mare fin dai primi film: Sesto Continente (1954), Ultimo paradiso (1956), Tikoyo e il suo pescecane (1961), Oceano (1971), Fratello Mare (1976) Cacciatori di navi (1991). Nel campo dei medio e cortometraggi ha realizzato oltre trecento film, tra cui Toscana, nomination all'Oscar nel 1971, uno dei sedici film della serie “Italia dal cielo”, attualmente in fase di restauro. È autore di numerosi reportage e programmi televisivi su temi naturalistici, storici, antropologici (tra cui, nel 2003, sei film dedicati ai suoi viaggi nelle isole del mondo, “Di isola in isola”), che gli hanno valso una lunga serie di premi internazionali. Anche la sua attività di scrittore è stata insignita di molteplici riconoscimenti. Attualmente si dedica in prevalenza alla narrativa: tra i suoi ultimi libri, editi da Mondadori (Milano), L’abisso di Hatutu (2001), Mare Rosso (2002) e I serpenti di Melqart (2003). Collabora con diversi quotidiani e periodici italiani e stranieri. Membro della Società Geografica Italiana, dirige dal 2003 l’Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare (ICRAM).
Per prenotare: biglietteria on line o telefonare al numero 010 2345690
Ingresso: Biglietti Festival
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