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Conferenza
mercoledì 27 ottobre, 20:30 Palazzo Ducale - Sala del Maggior Consiglio Piazza Matteotti
La luna vista attraverso la scienza, l'arte, la fantasia
Giovanni Fabrizio Bignami
Galileo Galilei, quasi 400 anni fa, punta il suo telescopio sulla Luna e, usando l'impostazione rinascimentale di Leon Battista Alberti, misura l'altezza delle montagne sulla Luna. Da allora, anche per la Chiesa la Luna non è più la stessa (immagini di Cigoli del 1616 in Santa Maria Maggiore). Qualche decennio più tardi, G.D.Cassini vede sulla Luna una testa di donna di profilo e con una chioma fluente. Un altro famoso astronomo, W. Herschel, sulla Luna vede addirittura i vulcani. Suo figlio, John, costruisce il più grande telescopio dell'epoca che, a sua completa insaputa, viene sfruttato da un giornale di N.Y. per la grande bufala lunare (la più spettacolare della storia) del 1835. L’anno dopo Pulcinella, a Napoli, dice che non ci crede e sulla Luna ci va lui a controllare, con una speciale barca. Sempre a Napoli, Capocci descrive il viaggio di una donna sulla Luna ben sette anni prima del famoso romanzo di Jules Verne. Del resto Flammarion (il più grande divulgatore di astronomia del 19° secolo) ha pronto un bel ragionamento per dimostrare la possibilità di vita sulla Luna. All'inizio del '900, George Meliez gira uno straordinario cortometraggio (6 minuti) su una spedizione astronautica sulla Luna: verrà mostrato al pubblico, insieme ad un breve spezzone dell'allunaggio di Apollo nel 1969 (che per molti è già storia). Per finire, una esegesi storica e documentata (ma pochissimo nota) sulle origini della famosa poesia di Leopardi "Canto notturno di un pastore errante per l’Asia" ("che fai tu Luna in ciel…")
All'interno della conferenza verrà rappresentato il monologo "Contro il portar la toga" scritto da Galileo.
Giovanni Fabrizio Bignami (Desio, 1944) ha cominciato nel 1968 alla scuola di Occhialini una carriera di ricerca in Fisica ed astronomia dallo spazio. Ha partecipato da protagonista allo sviluppo dell’astronomia in raggi gamma in Europa e negli USA, affiancando sviluppi strumentali ad interpretazioni teoriche dal 1970 ad oggi. Ha capito tra i primi l'importanza dell’astronomia a tutte le lunghezze d’onda per studiare gli oggetti celesti da terra e dallo spazio. Per questo, nel 1993 ha ricevuto il Premio Bruno Rossi della American Astronomical Society. Professore ordinario di Astronomia all'università di Pavia, dal '97 è membro dell'Accademia dei Lincei. Coerentemente con il principio di un impegno diretto degli scienziati nella gestione pubblica della ricerca, ha servito come Direttore Scientifico della Agenzia Spaziale Italiana dal 1997 and 2002, rappresentando l'Italia nel Comitato Scientifico dell’Agenzia Spaziale Europea. Tornato alla ricerca, è stato nominato direttore del Cetre d'Etuides Spatiale des Rayonnements del CNRS a Toulouse (Francia), dove tuttora opera. Nel 2000, il Governo Francese gli ha conferito il titolo di "Officier de l’Ordre du Merit" per i suoi risultati scientifici e, nel 2002, la Royal Society ed il COSPAR gli hanno conferito la medaglia Massey per "leadership in space research". Oltre a diverse centinaia di articoli scientifici, divulgativi e giornalistici, ha tra l'altro pubblicato la prima versione inglese in pentametri giambici di un lungo poema in terzine dantesche di Galileo Galilei. Recentemente ha scritto per Mursia "La Storia nello Spazio", ora anche in versione francese per i tipi di Odile Jacob. Titolare di una rubrica su Le Scienze, collabora con Nature, Science, La Recherche ecc.
Ingresso: Biglietti Festival
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