Spettacolo

domenica 7 novembre ore 20:30
Teatro Duse
Via Nicolò Bacigalupo, 6

Canto delle stelle

Con una conferenza di Jayant Narlikar
Miméscope, Jayant Narlikar

In una chiara serata estiva, un astronomo si perde con l'auto nella foresta e rimane senza benzina. Intravvedendo la luce di un’abitazione, va a bussare alla porta per chiedere aiuto ai suoi abitanti. Le quattro persone che vivono in questa dimora un pò strana gli riservano una tiepida accoglienza. Lungi dal lasciarsi intimidire, l'astronomo li coinvolge nella sua passione: il cosmo. «Quando evochiamo le stelle, il nostro linguaggio è tanto inadeguato e ridicolo quanto lo sarebbe il voler arare un campo con una piuma: è un linguaggio nato con noi, che si presta alla descrizione di oggetti grandi e durevoli press'a poco quanto noi; ha le nostre dimensioni, è umano. Non va al di là di quello che ci raccontano i nostri sensi…». Non si potrebbe trovare introduzione più pertinente della citazione dal libro di Primo Levi Lilith per lo spettacolo con cui la compagnia Miméscope affronta il tema della vita e della morte delle stelle. Come si può parlare dell'Universo con un linguaggio non commisurato all'oggetto, come si può comprendere “l'inumano” senza le parole, che sono, di per se stesse, fortemente umane? Il fascino esercitato dall'astronomia indica che esiste nel più profondo di ognuno di noi un'intima, intuitiva comprensione del mondo che ci sovrasta, inafferrabile nella sua complessità. Chi di noi non è mai stato colto, almeno una volta, da una sensazione di folgorante vertigine davanti all'immensità del cosmo? Spingendo lo stupore all'estremo, ritrovando la meraviglia del bambino che scopre il mondo, Miméscope ha l'ambizione di dilatare la percezione fugace della nostra condizione di esseri umani nel grande libro dell'universo. Pur sorretta da un contenuto scientifico ricco e rigoroso, ancorché accessibile a tutti, la rappresentazione non ha nulla a che vedere con una conferenza classica. Immagini vertiginose e affascinanti punteggiano e sottolineano le affermazioni dell'astronomo narratore, alle quali si sovrappongono le performance di un'attrice-acrobata, di un attore-mimo e di due attori-musicisti. Lo spettacolo, della durata di trenta minuti, è seguito da un intervento dell'astrofisico Jayant Narlikar.

Realizzazione: Compagnia: Miméscope in collaborazione con la “Passerelle Science – Cité” dell'Università di Ginevra
Acrobata: Yasmina Krim
Narratore: Didier Raboud
Fisarmonica: Foppe Jacobi
Chitarra: Derk Van der Veen
Canto: Elisabeth Wieling
Ideazione e testo: Anne Gaud McKee
Regia e scenografia: Markus Schmid, Anne Gaud McKee.
Composizione e arrangiamenti musicali: Foppe Jacobi

MIMÉSCOPE – Compagnia di teatro professionale e indipendente, è stata creata nel 1997 da Anne Gaud McKee, laureata in biologia, e da Markus Schmid, attore-mimo e fondatore della compagnia Andrayas. Miméscope trae ispirazione dal mondo della scienza per esaltare il fascino e la suggestione degli interrogativi posti dalla natura che ci circonda. Gli spettacoli della compagnia non hanno un esplicito intento didattico, fanno piuttosto appello agli occhi e al cuore dello spettatore. Gli argomenti trattati vengono compresi grazie all'intuizione, all’emozione e alla meraviglia. Il mondo scientifico e l’universo artistico sono messi in relazione attraverso l'arte del mimo, i giochi di luce, la musica e il teatro d'immagine. Svariati temi scientifici, quali l'ingegneria genetica, la fisica delle particelle o l'origine della vita, sono già stati affrontati nelle precedenti creazioni di Miméscope (Manipuler n'est pas jouer, L'Oracle de Delphi e Les faiseurs de comètes).

Jayant NARLIKAR – Astrofisico, teorico e studioso universalmente noto per le sue ricerche sul tema della gravitazione e nell'ambito della cosmologia, fondatore e direttore dal 1989 dell'Inter University Centre for Astronomy and Astrophysics (IUCAA) a Pune, da sempre si è dedicato a un'intensa attività di divulgazione, impegno per il quale è stato insignito dell'Indira Gandhi Award dall'Accademia delle Scienze indiana nel 1990 e del Kalinga Award dall’Unesco nel 1996. Tra le sue opere: An Introduction to Cosmology (Cambridge University Press, Cambridge 2002), Quasars and Active Galactic Nuclei: An Introduction (Cambridge University Press, Cambridge 1999). In Italia ha pubblicato La struttura dell'Universo (Einaudi, Torino 1984), Astrofisica (Jaca Book, Milano 1992) e Le sette meraviglie del cosmo (Codice Edizioni, Torino 2004).

Consigliato a scuole medie, superiori, adulti

La serata prosegue poi a Mentelocale (Palazzo Ducale), dove gli artisti
andranno a cena



Ingresso: Fuori abbonamento. Per informazioni vedi Biglietti Festival. www.happyticket.it



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