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2 novembre 2004
1904 - 2004: dalla cibernetica all'ecologia delle idee. (Comunicato n.30)

Gregory Bateson, antropologo, sociologo, cibernetico, è stato uno dei più importanti studiosi dell'organizzazione sociale di questo secolo. Opponendosi a quegli scienziati che cercavano di "ridurre" ogni cosa alla pura realtà osservabile, reintrodusse il concetto di "mente" all'interno di equazioni scientifiche, e contribuì a elaborare la scienza cibernetica.
Oggi, 2 novembre, alle ore 18.00, alla Sala Grecale dei Magazzini del Cotone, Mary Catherine Bateson, scrittrice e antropologa culturale, ha parlato della figura del padre Gregory e delle teorie da lui elaborate: la Teoria dei sistemi complessi e la Teoria del doppio vincolo.
Secondo Bateson, per cercare le soluzioni dei problemi, bisogna guardare ai sistemi e non ai singoli. Questa regola è valida per tutti i tipi di sistemi, da quelli piccolissimi, come una cellula, fino a quelli enormi, come la biosfera. La teoria è applicabile anche alla famiglia, a una comunità, a un ecosistema. Gli elementi importanti sono i legami esistenti tra le singole parti, le influenze reciproche tra i diversi componenti di un unico organismo. Attraverso l'osservazione di un nucleo familiare, la Bateson ha cercato di capire le cause della malattia mentale del figlio. Si è rilevato che questa situazione era causata dal ragazzo stesso, dalla madre, dal padre e forse anche dallo psichiatra. I diversi sistemi sono inseriti in sistemi più grandi secondo un ordine gerarchico: l'unità di sopravvivenze è l'organismo inserito nel suo ambiente. Nel caso in esame, l'unità di sopravvivenza è la famiglia, che racchiude amore e manipolazioni allo stesso tempo. Alla base del problema sistemico che affliggeva la famiglia c'è un insieme di distorsioni comunicative, fenomeno spiegato dalla Teoria del doppio vincolo: quando qualcuno invia messaggi contraddittori per cercare di sfuggire alla situazione - come chi dichiara il suo amore a parole dimostrando con la gestualità sentimenti opposti - genera una distorsione comunicativa.
«Molti credono che la cibernetica sia una scienza meccanica, invece non è altro che un tentativo di identificare modi formali e astratti per descrivere il funzionamento dei sistemi di qualunque tipo», spiega la Bateson e conclude: «Bisogna superare l'illusione di essere individui separati e definirci in relazione alla realtà: se distruggiamo l'intero di cui siamo parte, non viviamo più. Le analisi in termini di contesto e interazione sono però contrarie al nostro modo di pensare ed è quindi necessaria un'educazione in tal senso. La soluzione è eliminare l'idea di mondo come coscienza e vivere la nostra vita in relazione a tutti i sistemi viventi».

comunicato completo (186 KB)

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