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27 ottobre 2004
Conferenza stampa di apertura del Festival della Scienza 2004 (Comunicato n.1)
Si è svolta oggi, mercoledì 27 ottobre, a Genova, nella Sala Eugenio Montale di Palazzo Ducale, la conferenza stampa di apertura del Festival della Scienza: Il primo a prendere la parola è stato Luca Borzani, assessore alla Cultura del Comune di Genova: «Divulgare senza volgarizzare è l'intento di questo Festival: un'impresa complessa ma necessaria. Sempre più spesso impieghiamo risorse e tecnologie senza comprendere nulla del loro funzionamento. E l'ignoranza, a volte, genera paura». Ecco un altro buon motivo per aiutare la ricerca e la divulgazione, in Italia poco valorizzate. «La speranza, conclude Borzani, è che l'interesse intorno al Festival consacri Genova come uno dei punti di riferimento del sapere scientifico».
Anche Enrico Da Molo, amministratore delegato di Genova 2004, ha parlato con soddisfazione della nuova immagine della città: «Genova è come un albero che ha cominciato, soprattutto quest'anno, a produrre i suoi frutti». Da Molo non ha mancato di sottolineare il fatto che il Festival possa rendere più note, almeno presso un pubblico non specialistico, alcune istituzioni scientifiche locali, quali l'INFM e i laboratori del CNR della città.
Manuela Arata, presidente del Festival della Scienza nonché direttore dell'INFM (Istituto Nazionale per la Fisica della Materia), si è soffermata invece sul coinvolgimento dei cittadini, che senz'altro vedono con grande simpatia l'evento, e sul ruolo dei giovani: «Quest'anno abbiamo più di 600 animatori scientifici, quasi il doppio dell'anno scorso». Ma la partecipazione non si limita a studenti e laureati locali: «Tra gli ospiti ci sono anche 25 studenti di tanti paesi, autori di alcuni degli exhibit della mostra Le Meraviglie della Scienza». In effetti le presenze internazionali sono quest'anno più numerose che mai, a dimostrazione di una maggiore maturità dell'evento. Siamo lusingati dal fatto che in questa seconda edizione sia stato molto più facile coinvolgere gli scienziati nel programma del Festival. «Probabilmente perché quelli che sono intervenuti nella scorsa edizione si sono divertiti - continua Arata - e lo hanno detto ai colleghi. E siamo felici di non aver ricevuto critiche dal mondo scientifico». In effetti tutti i conferenzieri del Festival sono specialisti di indubbio valore, pur nei diversissimi campi che rappresentano. «Con questo bilancio - conclude la presidente - si spera che l'edizione 2005 possa avere una rilevanza anche europea, non solo nazionale».
Vittorio Bo, direttore del Festival, ha sottolineato il gran numero di eventi presenti quest'anno: «Un programma fittissimo, giustificato anche dai numeri del pubblico atteso, già adesso molto incoraggianti; abbiamo avuto, ad oggi, 24mila prenotazioni dalle scuole di tutta Italia, soprattutto per spettacoli, conferenze e laboratori. L'anno scorso erano 10mila in meno». il direttore ha quindi parlato del tema portante del Festival, l'esplorazione, un'indagine nei campi più diversi ma tra loro strettamente legati: fisica, chimica, biologia, matematica. Anche le materie umanistiche hanno un ruolo di primo piano. «L'incontro tra discipline differenti è ormai un'esigenza e nel programma ne abbiamo tenuto conto. Basta vedere le conferenze che hanno come argomento il rapporto tra scienza e filosofia, società e democrazia. L'ambizione del Festival è porsi come uno stimolo e un incentivo per la cultura scientifica. Attenzione però - conclude Bo - non intendiamo sostituirci agli enti che svolgono formazione e ricerca».
La conferenza stampa si è chiusa con una lettera, un augurio sincero di Marta Vincenzi, adesso eurodeputato, in questi giorni a Bruxelles, che «esprime il suo appoggio per un'impresa importante e originale, nella quale la città ha saputo credere».
comunicato completo (191 KB)
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