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Diario
del Festival
Dall'archivio del Festival, tutte le cronache dell'edizione
2004
27 ottobre 2004
Conto alla rovescia
di Francesco Tomasinelli
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| Nella foto, da sinistra Enrico Da Molo, Luca Borzani, Manuela Arata, Vittorio Bo |
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Mancano poche ore alla serata inaugurale del Festival della Scienza. Giusto il tempo per l'ultima conferenza stampa nella quale insistere sugli aspetti più rilevanti di questa edizione 2004.
Il primo a prendere la parola, la mattina di mercoledì 27 ottobre, nella Sala Eugenio Montale di Palazzo Ducale è Luca Borzani, l'assessore alla Città educativa e alle Istituzioni Museali del Comune di Genova: «Divulgare senza volgarizzare è l'intento di questo festival, un'impresa complessa ma necessaria. Sempre più spesso impieghiamo risorse e tecnologie senza comprendere nulla del loro funzionamento. E l'ignoranza, a volte, genera paura». Ecco un altro buon motivo per aiutare la ricerca e la divulgazione, in Italia poco valorizzate. «La speranza, conclude Borzani è che l'interesse al quale assistiamo consacri Genova come uno dei punti di riferimento del sapere scientifico».
Anche Enrico Da Molo, amministratore delegato di Genova 2004, parla soddisfatto dell'immagine della città: «Genova è come un albero che ha cominciato, soprattutto quest'anno, a produrre i primi frutti». E non manca di sottolineare il fatto che il Festival possa rendere più note, almeno presso un pubblico non specialistico, alcune istituzioni scientifiche locali, quali l'INFM e i laboratori del CNR della città.
Manuela Arata, presidente del Festival della Scienza nonché direttore dell'INFM (Istituto Nazionale di Fisica della Materia), si sofferma invece sul coinvolgimento dei cittadini, che senz'altro vedono con grande simpatia l'evento, e sul ruolo dei giovani: «quest'anno abbiamo più di 600 animatori scientifici, quasi il doppio dell'anno scorso». Ma la partecipazione non si limita a studenti e laureati locali: «tra gli ospiti ci sono anche 25 studenti asiatici, autori di alcuni degli exhibit delle Meraviglie della scienza». In effetti le presenze internazionali sono quest'anno più intense che mai, a dimostrazione di una maggiore maturità dell'evento. Sembra anche che per il 2004 sia stato molto più facile coinvolgere personalità scientifiche nel programma del festival. «Probabilmente perché gli scienziati invitati alla passata edizione si sono divertiti - continua Arata - e lo hanno detto ai colleghi. E, anche se può sembrare insolito, non abbiamo ricevuto critiche dal mondo scientifico». In effetti tutti i conferenzieri del festival sono specialisti di indubbio valore, pur nei diversissimi campi che rappresentano. «Con questo bilancio - conclude la presidente - si spera che l'edizione 2005 possa avere una rilevanza anche europea, non solo nazionale».
È Vittorio Bo, direttore del festival, l'ultimo a prendere la parola, per sottolineare il gran numero di eventi presenti quest'anno: «Un programma fittissimo, giustificato anche dai numeri del pubblico atteso, già adesso molto incoraggianti; abbiamo avuto, ad oggi, 24mila prenotazioni dalle scuole di tutta Italia, soprattutto per spettacoli, conferenze e laboratori. L'anno scorso erano 10mila in meno». In pochi minuti, visto che il tempo stringe, si accenna anche al tema portante del festival, l'esplorazione, un'indagine nei campi più diversi ma tra loro strettamente legati: fisica, chimica, biologia, matematica. Anche le materie umanistiche hanno un ruolo di primo piano. «L'incontro tra discipline differenti è ormai un'esigenza e nel programma ne abbiamo tenuto conto. Basta vedere le conferenze che hanno come argomento il rapporto tra scienza e filosofia, società e democrazia. L'ambizione del Festival è porsi come uno stimolo e un incentivo per la cultura scientifica. Attenzione però – conclude Bo - non intendiamo sostituirci agli enti che svolgono formazione e ricerca».
Si chiude con una lettera, un augurio sincero di Marta Vincenzi, adesso eurodeputato, in questi giorni all'estero, che «esprime il suo appoggio per un'impresa importante e originale, nella quale la città ha saputo credere».
Per accedere a mostre, interventi e spettacoli del festival è possibile seguire diverse formule, come un biglietto giornaliero o un molto più conveniente abbonamento per tutti i dodici giorni a soli 15 Euro. Alcuni spettacoli risultano comunque fuori abbonamento; i biglietti per questi ultimi sono acquistabili in sicurezza su www.happyticket.it. |
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