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Diario
del Festival
Dall'archivio del Festival, tutte le cronache dell'edizione
2004
28 ottobre 2004
La notte dell'eclissi
di Francesco Tomasinelli
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| Lo stand Telecom in Piazza delle Feste poco dopo l'apertura. |
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Quando arrivo a Palazzo Ducale, poco prima delle nove, la Sala del Maggior Consiglio è già completamente gremita. Il Professor Giovanni Bignami, l'astrofisico che dovrà inaugurare questa edizione del Festival della Scienza 2004, è già all'opera. Il suo è un intervento complesso e corale che vede le parole appoggiarsi a filmati, poesie, proiezioni e antichi documenti. Si parla di Galileo e dei suoi successori, Cassini, Herschel e Capocci, soffermandosi soprattutto su aneddoti e curiosità delle loro carriere. Bignami accenna a molti fatti insoliti, come le “grande bufala” del New York Times, che nel 1835 pubblicò un “reportage a puntate” sulla luna, nel quale si raccontava delle magnifiche creature osservate sul satellite con il telescopio, oppure al libro di Capocci, precursore della ben più famosa opera di Jules Verne che tratta l'esplorazione del nostro satellite.
L'astrofisico parla per quasi due ore, pur con molte pause; fa sorridere e divertire, passando dall'astronomia, più comprensibile ai riferimenti letterari dell'epoca sull'argomento. Il risultato è un mix insolito e riuscito che coinvolge anche Andrea Nicolini e Federica Cassini, che leggono splendidamente testi e poesie. Chiude la serata Walter Riva, direttore dell'Osservatorio Astronomico del Righi, già attivo al festival dell'anno scorso. «È dura – esordisce – parlare dopo un'autorità come Giovanni Bignani...» invece se la cava benissimo e, in un breve intervento, illustra la natura di questa eclissi con fotografie e animazioni.
All 23, quando la conferenza finisce, il pubblico, decisamente soddisfatto, sfolla e si disperde per la città. Ammetto che i giovani presenti all'evento non sono molti, ma quelli che ci sono si dirigono verso il Porto Antico per la seconda parte della serata.
Il Banano Tsunami, che riceve molto del traffico qui in zona, è piacevolmente affollato, ma senza ressa. Sui terrazzini ci sono alcuni telescopi e computer portatili, gestiti dai ragazzi del Progetto Cassiopea, dell'Osservatorio del Righi e dell'Unione Astrofili Italiani.
Già prima di mezzanotte, gruppi di persone cominciano a radunarsi davanti a Progetto Italia di Telecom, il grande stand in Piazza delle Feste, sotto i montanti del Bigo. Mezz'ora dopo lo stesso spazio è pieno di ragazzi che vanno a curiosare tra le varie installazioni: c'è un simulatore di un jet delle Frecce Tricolori, con tanto di cabina e seggiolino eiettabile (tranquilli, è disattivato! - spiegano a tutti gli animatori), un sistema di boxe virtuale, animazioni del Museo dell'Antartide e una vecchia Fiat 500 con dotazioni elettroniche avanzate, capace di fare un po' di tutto: scatta foto, invia SMS, proietta immagini e disegni tracciati sui suoi vetri, carica files musicali MP3 da un distributore a fianco. Gli animatori, che sono davvero tanti, hanno il loro bel daffare a mostrare tutti le attrazioni.
L'impalcatura che si vede al centro è l'installazione dell'Interaction Design Institute Ivrea che, oltre alla Fiat 500, presenta vari progetti per sviluppare la creatività dei più piccoli. Uno di questi è il disegno dialogato: un gruppo di bambini in'un ampia e rilassante tenda descrive un volto ad un gruppo di amici in un'altra tenda. Questi ultimi disegnano il soggetto in questione mentre i primi seguono i progressi attraverso una telecamera e devono correggere gli errori a parole. Ci sono altre attrazioni, come la camera oscura ed una sala con collage, che impiegano tecnologie vecchie e nuove. Davvero un passo obbligato per chi ha dei bambini.
Poco più indietro, verso il Banano Tsunami, l'atmosfera si sta scaldando per l'eclissi. Walter Riva e alcuni dei suoi tornano in azione, illustrando curiosità astronimiche varie su un grande schermo davanti al locale.
L'ora si avvicina, ormai sono le due, ma il cielo, in gran parte coperto, non promette nulla di buono. Ogni tanto, ma proprio raramente, la luna fa capolino tra le nubi generando grande attività attorno ai telescopi. Ma è ancora presto per vedere il cono d'ombra della terra.
Poco dopo le tre, quando il fenomeno dovrebbe essere facilmente apprezzabile, un bel nuvolone tappa tutto. Fortunatamente c'è il collegamento via Internet con un altro osservatorio in Argentina che fornisce un'immagine di qualità sul monitor dei PC. Si vede chiaramente l'ombra della terra oscurare la luna ma di osservazione dal vivo per ora non se ne parla. Alle quattro attorno ai telescopi rimangono solo alcuni gruppi di appassionati; anche gli animatori vanno verso casa: «Domani c'è molto da fare - mi dicono - abbiamo l'assalto delle scuole già di prima mattina». |
Evento La luna rossa. L'eclissi in diretta |
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