Diario del Festival

Dall'archivio del Festival, tutte le cronache dell'edizione 2004


2 novembre 2004
Cent'anni di relatività

di Francesco Tomasinelli

È Vittorio Bo, in un breve "fuori programma" ad aprire la conferenza L'eredità di Einstein: cent'anni di relatività, lunedì 1 novembre nell'Aula Polivalente San Salvatore. Il direttore del Festival ha ringraziato il pubblico per la grande partecipazione, «già adesso molto maggiore dell'anno scorso».
Poi la parola passa a Claudia Di Giorgio, giornalista scientifica, che ammette che la maggior parte delle questioni trattate da Einstein sono di grande complessità: «eppure il personaggio gode di una grandissima popolarità anche al di fuori dal settore. È una sorta di icona pop della scienza».

Enrico Bellone, docente di storia della scienza presso l'Università di Milano e direttore delle riviste Le Scienze e Mente&Cervello, traccia a grandi linee la carriera del celebre fisico, guidata da una grande curiosità.
Bellone non dimentica di ricordare che Einstein era anche filosofo, e tanti suoi lavori e celebri frasi tradiscono queste conoscenze, anche se è stata la teoria della relatività a renderlo famoso. «I lavori di Einstein», conclude Bellone, «forniscono anche preziosi insegnamenti: è importate appoggiare e finanziare anche la ricerca di base, quella apparentemente più astratta, perché senza di questa non si può disporre di progressi concreti, quelli alla base dei nostri conseguimenti tecnologici. Sono necessari grandi investimenti ed una profonda comprensione dell'importanza di questi temi da parte del paese. In Italia abbiamo avuto Leonardo da Vinci, è vero...ma costui aveva muri su cui dipingere».

Anche Giovanni Bignami, astrofisico e professore ordinario dell'Università di Pavia tocca il tema della ricerca: «...e il vostro caldo applauso mi fa capire che siete d'accordo», dice al pubblico. Ma passa subito ad argomenti meno gravi, alle lettere d'amore di Einstein alla sua fidanzata, che svelano tanti curiosi particolari sul credo e sul carattere del fisico. «Forse«, aggiunge Bignami, «senza il confronto con una delle sue dotte fidanzate, anch'essa fisica, non potremmo leggere molti dei suoi lavori più sublimi».

In questi ultimi anni molte delle teorie sulla relatività vengono messe alla prova da una serie di esperimenti scientifici condotti nello spazio, spesso con ampia partecipazione di personale italiano. Si parla, in particolare, della sonda Cassini, arrivata su Marte con la sua grande antenna costruita da Alenia Spazio e di recenti esperimenti di radioscienza, sul moto dei fotoni nello spazio, che dimostrano che le teorie di Einstein erano corrette.

«Un grande bagaglio culturale che ha portato in un anno tre lavori italiani su Science e Nature; senz'altro qualcosa di cui andare fieri».


Conferenza
L'eredità di Einstein: cent'anni di relatività
Enrico Bellone, Giovanni Bignami. Modera: Claudia Di Giorgio
 
 
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