Diario del Festival

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2 novembre 2004
Fisica, vortici e bucatini

di Laura Calevo

Vortici grandi e piccoli, saporiti e non mangiabili nella conferenza che ha tenuto lunedì 1 novembre all'Archivio di Stato, Andrei Varlamov dell'Istituto Nazionale per la Fisica della Materia dell'Università di Tor Vergata.

Dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo, la fisica è una sola, indipendentemente dalla scala. Dai vortici di Karman, che sono distruttivi e hanno provocato la caduta di ponti e aerei a causa del fenomeno della risonanza, al vortice del WC, fino ai vortici nei super conduttori.

Quest'ultima teoria è stata formulata da Alerei Abrikosov e gli è valsa il premio Nobel per la fisica nel 2003.

I superconduttori sono ostacolati dai campi magnetici e, per superare questa resistenza, generano dei vortici che permettono il passaggio della corrente. Diciotto anni di studi sui superconduttori hanno portato alla scoperta di una nuova disciplina: la fisica vorticiale.
Abrikosov riuscì a dimostrare che il comportamento magnetico di un superconduttore a temperatura critica dipende dall'intensità del campo applicato e dalla temperatura e ha previsto teoricamente l'ordinamento dei vortici di supercorrenti in un reticolo periodico. Questi vortici racchiudono quantità discrete di campo magnetico che penetra nel superconduttore.

Ma esistono anche altri tipi di vortici, chiamati da Varlamov "vortici saporiti". Il fisico ha fatto studi sulla pasta per poter stabilire a priori i tempi di cottura.
«Dal punto di vista fisico, per cuocere gli spaghetti, sono necessari acqua e calore e si segue il metodo di dimensionalità: t= ar²+b, dove "t" è il tempo di cottura, "a" il tipo di pasta, "r" il raggio dello spaghetto e "b" il livello di cottura che vogliamo (ben cotto o al dente).
Per i bucatini non vale la stessa regola perché hanno un buco nel mezzo. Di conseguenza la giusta formula è: t= a(D-d)²/2+b, dove "D" è il diametro esterno e "d" è il diametro interno. La consistenza del condimento dipende invece dalla grandezza della pasta: più viscosa è la salsa, più grossa deve essere la pasta», spiega Varlamov.

Un'altra curiosità: gli spaghetti aiutano anche la ricerca industriale. È stata usata la pasta per individuare il punto di rottura, ovvero il punto più debole, dei fili di Nylon per la pesca.


Conferenza
Vortici grandi e piccoli, saporiti e non mangiabili
Andrei Varlamov
 
 
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