Beagle, la newsletter del Festival

Dall'archivio del Festival, tutte le anticipazioni dell'edizione 2004


2 novembre 2004
"Nel mare ancora tanto da scoprire"

di Ilaria Fazi

Per Folco Quilici l'archeologia permette di viaggiare nel tempo

Il titolo della sua conferenza contiene un annuncio e una promessa: e sono di quelli che difficilmente lasciano indifferenti. Il soggetto di per sé basterebbe a risvegliare l'interesse dei meno curiosi: infatti, nella Sala del Gran Consiglio di Palazzo Ducale, "che conosco bene perché l'ho filmata" il regista e scrittore Folco Quilici parlerà questa sera niente di meno che della macchina del tempo. Il meraviglioso strumento che permette di viaggiare attraverso le epoche, spiegherà l'artista, non soltanto è già realtà, ma verrà sempre più usata. Chi abbia in mente le favolose immagini della fantascienza o della cinematografia, dovrà però ridimensionare le proprie aspettative. O forse no. La macchina del tempo di cui parla Quilici, le cui origini si dividono tra Ferrara e Lucca (anche se l'artista rivendica anche origini liguri), è in realtà l'archeologia. "Più sappiamo del nostro passato, più possiamo comprendere il nostro futuro e prendere decisioni più giuste", spiega Quilici, aggiungendo: "O almeno, così sarebbe se fossimo più saggi. Invece, l'umanità non sembra ricordarsi le lezioni del passato". E se c'è qualcuno non convinto dell'attualità dell'archeologia, Quilici prevede e anticipa l'obiezione. Autore di innumerevoli documentari e film sui fondali marini più affascinanti del mondo, "ma le prime immersioni le ho fatte proprio in questo mare di Liguria", l'artista spiega: "C'è ancora tanto del nostro passato che non conosciamo, un tesoro immenso ancora trattenuto da quel prezioso scrigno che è il nostro mare. E che soltanto ora si comincia a esplorare grazie all'archeologia subacquea". Viaggio sempre a tre dimensioni quello che narrerà stasera Quilici, navigatore della storia e dello spazio, e quindi dell'animo umano alla ricerca del rapporto con il tempo e con l'ambiente. "Sul ritorno dell'uomo a un legame più profondo con l'ambiente sono piuttosto ottimista. Per anni abbiamo creduto che il pianeta fosse terra di conquista, oggi la tendenza si è invertita, e non soltanto tra le nuove generazioni ma anche tra chi, come me, ha già un po' di capelli bianchi, si sta sviluppando una nuova sensibilità". E per quanto riguarda il tempo, un primo giro di prova nel mondo del passato, con guida d'eccezione, il regista-scrittore lo offrirà al pubblico stasera: per cui Quilici proietterà in anteprima assoluta la sua più recente opera cinematografica 'Impero dei marmi'. E se questo primo viaggio sarà gradito, preparate i bagagli per una traversata che partirà da Genova e proseguirà per la Cina, o forse l'America, in onore di Colombo. Di cui, sostiene Quilici, si parla in tutto il mondo tranne che da noi". Le gesta di Colombo verranno celebrate in tutta Italia l'anno prossimo da una mostra itinerante allestita dallo stesso Quilici.
 
 
Testi a cura del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste.
Coordinatore: Nico Pitrelli. Redattori: Daniela Cipolloni, Ilaria Fazi, Ilenia Picardi.
 
 
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