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1 novembre 2004
Il teletrasporto, il mondo dei quanti e la nostra vita (Comunicato n.27)

La difficile convivenza tra l'universo abitualmente percepito e quello della fisica quantistica è stato il tema principale della conferenza tenuta lunedì 1 novembre nell'aula Polivlente San Salvatore da Francesco De Martini ordinario di Fisica quantistica presso l'università La Sapienza di Roma.
A presentare l'intervento principale è stata Rossella Panarese, giornalista di Radio3Rai, che sinteticamente ha introdotto il lavoro dello scienziato, la ricerca sulle particelle elementari.
De Martini parte da lontano, da Galileo e dai suoi primi studi, primo passo della fisica moderna, ma allora sempre legata all'osservazione di un oggetto tangibile e alle leggi delle meccanica classica. "Solo trecento anni dopo siamo già alla fisica dei quanti, delle particelle elementari, quelle di Planck, Einstein e Bohr. A questo punto è la matematica, e in particolare una funzione d'onda, a diventare il vero oggetto della fisica. Per andare avanti, e procedere nel mondo della meccanica quantistica, bisogna varcare un immaginario passaggio a livello, che ci fa entrare in una realtà velata, poco intuitiva, dominato dalle regole della probabilità più che da certezze". L'obiettivo così non è conoscere l'oggetto in dettaglio, in questo caso una particella elementare ed il suo stato, ma le relazioni che essa stabilisce con altri oggetti.
In quest'ambito sono stati intrapresi studi di grande complessità soprattutto in Italia, i cui scienziati sono tra i più attenti ai misteri della fisica quantistica. In particolare, l'equipe condotta da De Martino è riuscita a effettuare il teletrasporto di particelle elementari: la tecnica applicata consiste nel duplicare le caratteristiche di una particella su un altra, senza che le due siano in contatto, indipendentemente dalla distanza. "È un settore – conclude De Martino - che riserverà grandi sorprese e applicazioni in futuro, anche se non tutte a breve termine. Ma i vostri figli, forse, potranno vedere computer funzionare in base a questi principi, macchine in grado di raggiungere velocità ed efficienza straordinarie".

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