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3 novembre 2004
Macchine molecolari (Comunicato n.34)
Nel pomeriggio di mercoledì 3 novembre, nella grande sala del Centro Convegni di AMGA, Vincenzo Balzani, docente di chimica all'Università di Bologna, affronta l'argomento estremamente attuale delle nanotecnologie. Questa disciplina è la scienza multidisciplinare che mira a costruire, molecola per molecola, macchine microscopiche in grado di compiere un lavoro preciso. "Si tratta di un nuovo approccio", illustra il relatore, "già teorizzato dal fisico americano Feynman negli anni 60, che rompe i ponti tra diverse scienze, quali chimica, fisica e biologia". Il campo d'indagine degli scienziati che si occupano di questi temi è lo straordinariamente piccolo - il nanometro - pari ad un milionesimo di millimetro. Continua Balzani: "Mentre l'ingegnere costruisce un oggetto, spesso voluminoso, partendo dall'alto, assemblando cioè componenti già presenti, noi operiamo dal basso, assemblando delle molecole in un sistema sopramolecolare, un apparato miniaturizzato in grado di svolgere una funzione definita a priori".
Attualmente la ricerca si sta occupando di semplici molecole, primitivi transistor, interruttori o conduttori nanoscopici che impiegano la luce come fonte di energia e sistema di comando. "Si tratta di processi fotochimici: i fotoni eccitano molecole che assumono così nuove proprietà e nuove funzioni".
Balzani mette in guardia da aspettative eccessive e irrealistiche: "Si tratta di ricerca di base: i nostri studi non hanno ancora un'immediata applicazione pratica". Tuttavia i risultati non dovrebbero essere troppo lontani. "Si può pensare, nel giro di poche decine di anni, di disporre di sistemi abbastanza complessi di transistor, in grado di svolgere molte più operazioni, a parità di dimensioni, di un qualunque computer convenzionale al silicio. Anche la medicina, le scienze dei materiali avanzati e alcuni settori energetici potranno trarre in futuro grande beneficio da queste ricerche".
comunicato completo (184 KB)
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