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8 novembre 2004
Conferenza stampa di chiusura del Festival della Scienza (Comunicato n.60)

La seconda edizione del Festival della Scienza chiude i battenti. Oggi, 8 novembre, alle ore 12.30, alla Sala Eugenio Montale di Palazzo Ducale, si è tenuta la conferenza stampa di chiusura del Festival. Sono intervenuti Vittorio Bo, direttore del Festival della Scienza, Manuela Arata, presidente del Festival della Scienza, Enrico Da Molo, amministratore delegato di Genova 2004, Luca Borzani, assessore alla Cultura del Comune di Genova e Anna Castellano, assessore alla Comunicazione e Promozione del Comune di Genova.

"Oggi tiriamo le somme di questi 13 giorni di Festival, anche se molte iniziative continueranno: chiude la parte eventi, ma alcune mostre restano aperte. Possiamo dire che la scienza interessa a molti, i numeri sono in crescita. La città ha dimostrato un grande senso d'appartenenza a quest'iniziativa, c'è stata una vera e propria mobilitazione generale con il coinvolgimento di istituzioni, cittadinanza, scuole e animatori. Nel panorama di Genova 2004, questo evento è importante in termini numerici ma anche perché dimostra, una volta di più, che la città guarda al futuro", ha detto Da Molo.

"Il rapporto tra scienza e società si è fatto concreto e la divulgazione è il mezzo per realizzarlo. La città è attraversata da uno dei dialoghi più importanti della contemporaneità. Il Festival ha rappresentato un momento d'accoglienza della città anche se ci sono state critiche a proposito dei bar chiusi di domenica. C'è un'identificazione sempre più forte tra Genova e il Festival. Siamo in presenza di una contaminazione di linguaggi, di un collegamento tra tradizione, ricerca e scoperta scientifica. Sono già state fissate le date della terza edizione del Festival, nel 2005, segno di continuità e solidità", ha detto Borzani.

"Quest'iniziativa è un successo sia per quel che riguarda la comunicazione, che ha contribuito alla diffusione della visibilità del Festival, sia per quanto riguarda il marketing della città. La scelta di lavorare sui punti di forza di Genova, ovvero su scienza, tecnologia e creatività, si è rivelata vincente. I problemi che ci sono stati nell'accoglienza sono legati alla cultura della città. I cambi culturali sono più lenti perché riguardano la nostra sfera pre-razionale, non sono pensabili risultati immediati in questo senso. Pensate però a com'era Genova prima del G8: è evidente che c'è un crescendo la cui lentezza corrisponde ad un cambiamento di tipo culturale", ha spiegato Castellano.

Manuela Arata e Vittorio Bo hanno illustrato in dettaglio il bilancio del Festival: le presenze sono state 165.000, i biglietti venduti 35.000, la media degli eventi frequentati 4.7.

"Questi dati rivelano un fortissimo interesse per la scienza di per sé, il Festival ha risposto a esigenze reali. Bisogna considerare che i numeri sono legati alla capienza delle strutture: in alcuni casi abbiamo dovuto regolare l'afflusso. Gli spettacoli di cinema e teatro hanno registrato il tutto esaurito, allo Spazio Telecom c'è stato il pienone, così come alle mostre. Anche gli eventi più decentrati hanno avuto successo: i 24 laboratori di ricerca aperti al pubblico sono stati molto visitati. In tredici abitazioni private sono state organizzate le cene con gli scienziati, dieci case hanno ospitato i relatori la notte. Il Festival ha coinvolto 640 tra animatori e collaboratori quasi tutti giovani. Anche il numero dei giornalisti è cresciuto rispetto all'anno scorso: siamo passati da 160 a 204 tra italiani e stranieri", dice Manuela Arata.

Vittorio Bo completa il quadro: "Abbiamo avuto rapporti costruttivi con gli sponsor, con cui c'è stata grande collaborazione. Per il futuro auspichiamo comunque un maggior contributo di imprese e istituzioni per il finanziamento: ogni anno si ripresenta il problema del reperimento di fondi. I dati d'affluenza sono incoraggianti e ben bilanciati: anche le conferenze di maggior livello e impegno sono state molto seguite. Bisogna anche considerare le condizioni atmosferiche sfavorevoli della scorsa settimana. Un'importante novità è stata la presenza degli scienziati nelle scuole e la maggior attenzione riservata ai giovani: la Demoskopea ha fatto un'indagine sui ragazzi per capire il loro rapporto con la scienza. Nonostante questi buoni risultati, dobbiamo ancora migliorare, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione: è necessario raggiungere in modo più incisivo i potenziali clienti".

Il bilancio è dunque positivo: il Festival è un elemento d'attrazione che da Genova deve essere esportato a livello nazionale e internazionale. La speranza degli organizzatori e della città è che diventi un'attività produttiva a tutti gli effetti.

comunicato completo (187 KB)

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